Nel mondo “sviluppato” (o meglio “ricco” e “tecnologico” occidentale) ci siamo accorti di nuovo che, anche qui, abbiamo radici nella Terra. E che le avevamo dimenticate. Che non c’è bisogno di andare sull’Himalaya o sulle coste dell’Oceano Indiano per trovare vecchi saggi capaci di illuminarci, ma che è venuto il momento di cercare in casa propria: nella vecchia Europa, dove però la Storia ha “bruciato” e nascosto le vecchie conoscenze, e soprattutto nell’emisfero occidentale americano.
In questo Occidente desacralizzato, dove tutto il sacro è stato via via incamerato da una Chiesa, e meccanizzato, dove non usiamo quasi più i sensi fisici né seguiamo le pulsioni naturali, soppiantati dalle macchine, abbiamo dovuto andare “A scuola dallo stregone”, dagli indigeni, per riscoprire la “realtà non ordinaria”. O meglio, per vedere noi stessi di nuovo nello specchio dei popoli nativi e scoprire che ci eravamo separati dal mondo reale.
Oggi grazie alla scienza olistica sappiamo che i nativi sono i popoli più moderni al mondo. Quelle che chiamiamo culture “sciamaniche” sanno, ancora oggi, che tutto è collegato in reti interconnesse di materia-energia. Sanno da sempre che ogni cosa è medicina, nel senso di “potere curativo”. Sanno da sempre che tutto ciò di cui abbiamo bisogno è dentro di noi, nel nostro respiro, nel nostro corpo, nel battito del cuore, in ogni filo d’erba e in ogni alito di vento e in ogni atto con cui entriamo in comunicazione con l’esterno.
Ora lo stiamo riscoprendo: ma per noi occidentali è necessario, proprio come avvenne a Castaneda, passare dalla Trance (significa appunto passaggio) per cercare i frammenti della propria anima perduta. Anzi, è proprio la trance l’anima stessa: se per anima si intende il fluido spirituale che anima il corpo.
Questa avventura dell’anima che ritrova se stessa nel mondo è un’opera di ecologia totale. Ci fa vedere i veri legami fra le cose. Trasforma la nostra vita guarendoci dall’illusione della separatezza, ci fa uscire da un ordine fittizio e artificioso per entrare in quello che si potrebbe definire caos, ma è la realtà vera, quella in cui siamo davvero, quella del corpo e della sua saggezza, che scorre oltre le dighe dei nostri pensieri.
Per ciascuno di noi rientrare in questo flusso è appunto la via più diretta per stare bene e ritrovare il contatto diretto, semplice, essenziale, magico con la natura e con noi stessi, che è la stessa cosa espressa con altre parole.
Ma noi che viviamo in città, che abbiamo delle idee sul mondo, che pensiamo “ho un corpo” invece di “sentirci” corpo, noi abbiamo bisogno di tecniche per disfarci di queste gabbie mentali e fisiche.
Sono tecniche paradossali: il Non-fare, il “Fermare il mondo” di Castaneda ne è la capostipite. Dal Non-fare scaturisce il “Vedere”: “Vedere” non con gli occhi fisici ma con altri organi, quelli dell’intero corpo bio-psico-spirituale, che va ben oltre l’aggregato fisico rilevabile dai sensi. È essere “liberi, fluidi, imprevedibili” come insegnava Don Juan all’antropologo aspirante stregone.
È la Via odierna degli Energizzatori: uscire dagli schemi prefissati e riportare in vita le antiche pratiche in forme adatte al nostro stile di vita, per farci incontrare di nuovo quello che siamo già, quello che sappiamo già. Lo fanno con la Trance dance, il recupero dell’anima, il Viaggio sciamanico.
Le pratiche sacre e terapeutiche degli sciamani possono essere vissute in forma nuova anche nella nostra società attuale, che ha le stesse esigenze di fondo perché la natura essenziale dell’essere umano è sempre la stessa. Un’esigenza basilare è quella del contatto profondo con la natura e la sua forza salutare. Qualsiasi terapia troppo spesso si rivela parziale e fallace se non investe l’intero ambito dell’esistenza umana, comprese le dimensioni spirituali e le relazioni con la natura. L’altra esigenza è quella di ritrovare il proprio centro e di ricreare il cerchio della comunità con la ritualità e la celebrazione. Non c’è cerchio senza centro e viceversa. Questa è la dimensione sacra: avere coscienza del fatto che siamo parte di un Tutto unico più vasto dell’ego che ci serve ma nel quale rischiamo di finire incapsulati.
Le esperienze proposte dagli Energizzatori sono profonde, intense, da sentire e vivere con tutti i sensi e le facoltà percettive fisiche e sottili. Sono tecniche semplici da apprendere ma proprio per questo di una profondità stupefacente. Quello che avviene è che ci si sente improvvisamente di nuovo a casa, nel proprio corpo. Ci si sente tutti spirito e tutti corpo contemporaneamente, come è in effetti in realtà.
Ci si sente oltre le divisioni, tutti uniti con se stessi e con tutto ciò che ci circonda. coscienti che si è individui al 100 per cento quando si è nel Tutto al 100 per cento, e viceversa: si sente che si è completamente nel Tutto quando si è completamente con se stessi.
Si lasciano da parte le separazioni, proprio come quando non ci serve più l’automobile per spostarsi e la si lascia fuori casa. Le separazioni illusorie ci servono solo a esplorare questo mondo materiale, questo magnifico e stupendo mondo colorato e sonoro, nel quale possiamo godere della nostra mente, del nostro corpo e del nostro amore: ma proprio quando viviamo queste esperienze appieno, sull’orma dello sciamano siamo oltre la limitazione stessa. La viviamo come un mezzo per reintegrarci nell’intero, come un gioco che ci insegna a diventare adulti e a realizzare la nostra natura completa e infinita. A quel punto si dissolvono i problemi. Diventiamo sciamani di noi stessi. Come da semi che si disfano per lasciar nascere la pianta, dai problemi, dai traumi e dalle paure che ci separavano dal mondo sbocciano le nostre realizzazioni.
Corsi di Nirava:
Women circle: Awaken your power - Donne in Cerchio: risvegli il tuo potere
Trance dance - la danza della vita