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L’Inconscio Creatore e il Sintomo (terzo di sei parti)

  • Il Potere Creativo dell’Inconscio

Questa capacità di influire sulla realtà esterna, di proiettare i contenuti, di attrarre a sé le situazioni affini a quello che nasconde, dona all’inconscio un potere creatore e un forte magnetismo.

Tutto quello che ci accade è da noi creato. Alle volte è difficile da comprendere e da tollerare e può venirci in aiuto sapere che l’inconscio è nostro alleato, è una parte di noi, rappresenta la verità dei nostri istinti, dei nostri desideri, dell’Essenza che abita in noi. Quello che l’inconscio crea corrisponde al nostro Essere autentico.

Alle volte pensiamo che la vita ce l’abbia con noi, che siamo sfortunati, oppure che siamo favoriti da qualche buona stella o abbiamo superato quella prova per pura fortuna. Noi possiamo certo sentire di avere al nostro fianco presenze che ci favoriscono o ci ostacolano. Allo stesso tempo, possiamo ricordare che siamo sempre noi a creare la vita che viviamo e che siamo sempre noi i diretti responsabili.

L’inconscio crea, noi stessi siamo esseri creatori e lo siamo, il più delle volte, in modo inconscio e inconsapevole. Possiamo vedere l’inconscio anche come un polo magnetico che attrae le situazioni che più gli sono favorevoli per mettere davanti al soggetto la sua verità e aiutarlo a reintegrarla, a viverla nel pieno della luce.

Ad ogni modo, quello che ci accade ci sta parlando di noi e giunge dal profondo del nostro Essere.

- Il Sintomo

Il corpo dice la verità, sempre. Il corpo esprime in modo diretto la verità del profondo, sia quando è in salute, sia quando si ammala. Nel corpo, noi possiamo sempre ritrovare la nostra verità.

 Ruediger Dahlke afferma che, senza chirurgia, apparecchi per i denti, protesi e cure di vario genere, forse saremmo più brutti, però saremmo più veri.

Attraverso il sintomo, il corpo si prende il carico di risolvere un conflitto che è divenuto troppo difficile da gestire per la coscienza. Noi viviamo conflitti tutti i giorni, questo è naturale. Un colpo di vento, una persona di cattivo umore, la necessità di compiere una scelta. Ci sono piccoli e grandi conflitti quotidiani, che la mente riesce a gestire in modo più o meno semplice. Poi, ci sono conflitti per i quali la coscienza va in tilt, la persona entra in crisi e allora vengono scaricati sul corpo, che si prende l’onere di risolvere la situazione, ossia di affermare la verità senza che la persona passi come diretta responsabile.

Nel sintomo possiamo trovare in modo chiaro il linguaggio simbolico dell’inconscio. Le espressioni di fuoco e di acqua, per esempio, come le infiammazioni e la ritenzione idrica. Il desiderio represso di mordere nelle patologie dei denti, la necessità di rompere qualcosa nelle fratture, il bisogno di riposo nell’eccessiva stanchezza, la voglia di diventare freddi e prendere le distanze nei raffreddori.

Il corpo dice la verità sul soggetto, anche nelle malattie che si hanno dalla nascita o nello stato fetale. L’anima, connessa all’inconscio, comunica attraverso il corpo e si esprime da sempre.

Abbiamo visto che l’Ombra si crea perché il bambino è dipendente dal clan e quindi decide di reprimere una parte di sé che il clan rifiuta. Esprimere quella parte, ossia quella verità, in modo diretto, è per il soggetto fonte di paura, ansia, stress. Qualsiasi sia il clan dell’età adulta, quindi la cerchia di amici, il luogo di lavoro, la combriccola del bar o la squadra di calcio, se il soggetto si percepisce ancora come dipendente, quindi la sua psiche è allo stato infantile, egli mette in atto lo stesso meccanismo del nascondere le parti vere di sé pur di far contento il clan e quindi garantirsi la sopravvivenza.

Un esempio. Sono stata invitata a partecipare a una festa organizzata da una collega per la prossima domenica. Mi sento mancare al solo pensiero. Domenica è il mio giorno libero, ho voglia di stare a casa, godermi un po’ di silenzio, bermi delle tisane e restare in pigiama. Questa è la mia verità, quella del profondo. Poi, emergono i condizionamenti, quelli che hanno creato l’Ombra e che sono ancora attivi, quindi penso che mi conviene andare alla festa perché altrimenti la mia collega si offende, poi potrebbero esserci delle persone influenti che mi permetterebbero di avanzare di carriera, in fin dei conti cosa vuoi che sia una festa, sono la solita pigrona, eccetera. Si crea un conflitto. Una parte di me vuole stare a casa, un’altra parte spinge per andare alla festa. Ci penso su per un po’, senza venirne a capo e soprattutto senza dare credito alle mie sensazioni e ai miei bisogni, infine alla mia verità. Col passare dei giorni, in me si crea l’ansia e il cervello comincia ad andare in tilt. Visto che la mia mente ha cose più importanti da fare, tra cui tenermi in vita, decide di trasferire sul corpo questo conflitto. Così, il sabato pomeriggio prima della festa torno a casa dalla palestra con uno strappo muscolare che mi costringe a letto per una settimana. Ecco risolto il conflitto, senza che io me ne prenda la responsabilità. Posso usare la scusa del malessere con la mia collega, senza dirle in modo aperto che preferivo il pigiama alla sua festa e in più starò a casa una settimana, il tempo necessario perché in ufficio tutte le chiacchiere relative alla festa vengano smaltite e io possa tornare senza affrontare l’argomento. La mia appartenenza al clan e con essa la mia sopravvivenza sono garantite. La mia verità è rimasta nell’Ombra e ha trovato il sintomo per manifestarsi, senza mettermi in pericolo.

Claudio Widmann definisce il sintomo “una drammatica perdita di senso”. Difatti, con il sintomo viene schivato il problema del momento, la festa del nostro esempio, senza però risolvere davvero il conflitto che sta alla base, ossia la necessità di affermare se stessi che si scontra con il bisogno dipendente di essere ammessi nel clan.

Vedremo più avanti come risolvere il conflitto e recuperare le parti di sé messe in Ombra.

Nel prossimo articolo, osserviamo un altro metodo dell’inconscio per gestire le parti in Ombra, ossia la Proiezione.

Buon Viaggio,

Rossella Incanto

Lettura consigliata: Claudio Widmann, Simbolo o sintomo. Due diverse destinazioni dei contenuti inconsci, Ed. Scientifiche Ma.Gi., 2012

1/6 – Conscio e Inconscio

2/6 – La Dipendenza naturale e l’Ombra

3/6 – L’Inconscio Creatore e il Sintomo

4/6 – La Proiezione e l’Amore

5/6 – Incontrare l’Ombra

6/6 – Integrazione e Individuo


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