Il soggetto quindi nota una caratteristica di un oggetto o soggetto al di fuori di sé, senza però all’inizio accorgersi che si tratta di una parte di sé.
Le parti di sé sono conosciute anche come Archetipi e possiamo ritrovarle nei miti, nei personaggi nei film, nelle fiabe e in tutta la simbologia, rappresentate con un semplice fiore su un vestito, un alimento o la statua di un guerriero al centro di una piazza.
- Riconoscere la Proiezione attraverso l’emozione
Il soggetto può accorgersi che quello che vede è una sua parte in Ombra che sta agendo tramite la Proiezione, grazie al fatto che questa gli scatena un’emozione.
Le emozioni sono spesso sottovalutate o addirittura ignorate. Nel nostro corpo scorrono correnti di energia di vario tipo e può capitare che ci sfugga un’emozione o che nemmeno sappiamo riconoscerla, se nel tempo ci siamo abituati a zittire quello che sentiamo.
Un’emozione può essere delicata o anche molto forte, dipende dalle situazioni. Allo stesso tempo, l’emozione può essere eccitante o deprimente. Euforia e avvilimento sono entrambe emozioni, qualunque sia il giudizio che applichiamo loro, ed entrambe ci parlano di Proiezione.
Tutti i giorni noi guardiamo il mondo esterno e riceviamo da esso stimoli, forme, colori, però solo alcune cose scatenano in noi reazioni, più o meno intense. Quando reagiamo a qualcosa che abbiamo percepito, allora possiamo riconoscere una Proiezione, ossia una parte di noi messa in Ombra, che sta cercando di farsi notare.
Siamo spesso tentati di dire: “Quella cosa, quella persona è così.” e mettiamo un’etichetta dopo l’altra, bella o brutta che sia, senza accorgerci che in verità noi stiamo vedendo le nostre caratteristiche, in particolare quelle che abbiamo rifiutato e quindi messo in Ombra.
Più forte è la reazione emotiva, più forte è la repressione. Abbiamo visto che le parti messe in Ombra involvono, regrediscono, perciò dopo tanti anni nello sgabuzzino, una parte può essere diventata tanto furiosa da scatenare in noi una forte reazione!
Quindi possiamo pensare che quella persona sia davvero un mostro, o sia davvero di una bravura esagerata, senza accorgerci che in lei stiamo vedendo una parte di noi che è stata nell’Ombra per molto, molto tempo. Può risultare molto difficile accettare il fatto che quella persona che giudichiamo tanto tremenda o meravigliosa, stia in realtà mostrando una parte di noi e che quindi, infine, quel mostro o quella meraviglia vive dentro di noi.
Per questo motivo, propongo sempre di andare per gradi, di compiere un passo alla volta. Anche perché, se la reazione è molto forte, significa che anche il dolore che l’accompagna è molto forte e allo stesso tempo è molto forte il vissuto, il trauma, l’esperienza che ha generato quella repressione.
Può esserci un vissuto doloroso dietro al fatto di aver messo in Ombra la gentilezza, per esempio, o la bellezza, come può esserci un trauma che ha portato a mettere in Ombra la debolezza, l’errore, la delicatezza, la forza, la mascolinità. Qualsiasi parte messa in Ombra parla di un Amore mancato.
Per questo motivo, il primo passo che propongo è recuperare l’Amore, dentro di sé.
- Amore
Il motivo per cui abbiamo messo in Ombra una parte essenziale di noi è l’Amore. Quando il soggetto è cucciolo, dipende dal clan, che gli fornisce Amore e tutto quello che gli serve per sopravvivere. Il bambino è ancora troppo piccolo per comprendere, per sapere che lui stesso è una fonte di Amore, che l’Amore lo attraversa e che l’Amore è sempre disponibile, in ogni forma, in ogni cosa che esiste. Per questo motivo, il bambino attende che l’Amore gli venga dato e lo riconosce sotto forma di cibo, coccole, vestiti, suoni armoniosi e parole dedicate. Quando diventa adulto, il soggetto può riconoscere l’Amore dentro di sé, l’Amore autentico, puro, quello che esiste in ogni cellula della creazione.
L’Amore è il motivo per cui siamo qui, è la sostanza di cui ogni cosa è composta. L’Amore è ciò che ci tiene in vita, anche nei momenti più terribili, anche quando disprezziamo noi stessi, anche quando ci comportiamo come mostri. L’Amore è sempre lì, perché l’Amore è senza giudizio, senza morale, senza distinzioni. L’Amore accoglie ogni cosa per quella che è.
L’Amore vive dentro ognuno di noi e ognuno di noi può di nuovo prendere contatto con esso, può sentirlo dentro di sé. L’Amore è al di là del bene e del male, del buono o del cattivo, al di là dell’apprezzamento e del rifiuto. L’Amore è senza etichette. L’Amore accoglie ogni cosa per quella che è, senza dare giudizi di valore o di merito.
L’Amore è una chiave e la svolta nel momento in cui ci accorgiamo che è in atto una Proiezione.
- Accogliere quello che è
La prima cosa che può fare il soggetto, quando si accorge che c’è una Proiezione, è accogliere il fatto, senza chiedere di più a se stesso. Soprattutto se l’emozione è forte, quindi forte è il rimosso, può essere molto difficile all’inizio considerare la possibilità che quella cosa orribile o meravigliosa sia dentro di lui e ancora più dura pensare di poterla trasformare in qualcosa di creativo e poterla vivere in luce. Dietro una rimozione, c’è sempre una paura, la paura di morire.
Quindi, è consigliabile andare per gradi, con rispetto verso se stessi, verso quella bambina, quel bambino che cercava l’Amore e ha fatto di tutto per sentirsi parte della famiglia e della vita.
Con tutto l’Amore di cui siamo capaci, nel prossimo articolo andiamo a incontrare l’Ombra.
Buon Viaggio,
Rossella Incanto
Lettura consigliata: Ruediger Dahlke, Ombra. Apri la porta al lato oscuro della tua anima. Un manuale per imparare a conoscerla e amarla, Macro Edizioni, 2011
1/6 – Conscio e Inconscio
2/6 – La Dipendenza naturale e l’Ombra
3/6 – L’Inconscio Creatore e il Sintomo
4/6 – La Proiezione e l’Amore
5/6 – Incontrare l’Ombra
6/6 – Integrazione e Individuo